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La Fake sextortion

La Fake sextortion

Consiste nell’indurre la vittima a credere che dei truffatori abbiano accesso alla sua webcam e che la persona sia stata filmata mentre consumava pornografia. Se l’importo richiesto in bitcoin non viene pagato entro un certo termine, i truffatori minacciano di inviare il materiale compromettente a tutti i contatti del destinatario. Per fingere che il computer sia stato compromesso, spesso indicano una password proveniente da una fuga di dati. Nella maggior parte dei casi la password è obsoleta e non viene più utilizzata. Nel frattempo è possibile osservare anche altre varianti: si ricorre ad esempio al numero di cellulare per far credere alla vittima che il suo telefonino sia stato compromesso. In un’altra variante ancora, la cosiddetta prova che l’account di posta elettronica sia stato pregiudicato è fornita con un messaggio apparentemente inviato dall’indirizzo dell’utente stesso. In realtà, in questi casi i truffatori hanno falsificato il mittente. Questo inganno è semplice e può essere messo in pratica senza grandi conoscenze informatiche. Una sottocategoria di questo fenomeno sono i ricatti falsificati con la minaccia di un attacco con esplosivo o con l’acido. In entrambe le varianti si chiede di pagare il riscatto in bitcoin per evitare l’attentato. Le e-mail ricattatorie sono inviate in diverse lingue, tra l’altro in tedesco, francese, italiano e inglese.
Nonostante il loro modus operandi sia rimasto sostanzialmente simile, i truffatori hanno costantemente cercato di adattare i loro tentativi di estorsione, al fine di aumentare la pressione esercitata sulla vittima e costringerla a pagare
Non pagate nessun riscatto!
Il motivo per cui così tante persone sono disposte a pagare il riscatto risiede probabilmente nel fatto che chi consuma pornografia se ne vergogna e, spaventato dal ricatto, non ne parla e non lo segnala, tanto più se l’importo richiesto è piuttosto esiguo.
Fino a quando i destinatari di questi ricatti continueranno a pagare il riscatto, tale modo di procedere verrà incoraggiato: le ondate continueranno, seguiranno emulatori e le truffe aumenteranno ulteriormente.
Quindi non pagate in nessun caso il riscatto. Potete fornire il Vostro contributo alla prevenzione tematizzando il modus operandi dei truffatori nel Vostro ambiente professionale e privato. In questo modo sensibilizzate collaboratori, conoscenti e parenti, affinché non diventino vittime di tali truffe.